La cospirazione di
Giovan Luca Squarcialupo, nata da generosi sentimenti, si svolse con mezzi
inadeguati e senza un fine determinato, ma con questa dello Squarcialupo
comincia la serie delle sommosse, delle cospirazioni, delle rivoluzioni contro
la Spagna, segno di irrequietezza per la perduta indipendenza della Sicilia.
Così scriveva Luigi Natoli nel suo Storia di Sicilia, di questo eroe che aveva a cuore le sorti della
sua terra dominata dal ferro spagnolo.
Squarcialupo fu il primo ad impugnare le armi per cacciare l’invasore e
sognò una repubblica democratica. Di lui e della sua opera, non è rimasto più
nulla che lo ricordi ad eccezione di una lapide e una via nel centro storico di
Palermo che porta il suo nome.
Fra storia e leggenda il grande romanziere siciliano
ricostruisce la figura di Squarcialupo in una Palermo dei primi del 1500,
martoriata dall’inquisizione, dal giogo dei dominatori spagnoli e lacerata
dalle rivalità interne fra le baronie siciliane.
Apparso in appendice al Giornale di Sicilia a partire dal 2
febbraio 1924 è oggi per la prima volta pubblicato in libro e restituito alla
collettività, ed ai lettori amanti delle opere di Luigi Natoli che hanno atteso
91 anni prima di poterlo avere nelle proprie librerie accanto agli altri
capolavori immortali del grande scrittore palermitano.
L’editrice Gutemberg che
per prima pubblicò i romanzi di Luigi Natoli definiva eletta ed altamente appassionante la lettura dell’opera del
grande e geniale William Galt e
concludeva con l’esortazione a diffondere
questi romanzi perché vuol dire fare opera da vero siciliano, perché tutti
devono conoscere la storia e devono sapere che non esistono solo uomini di
mafia e di prepotenza; ma anche uomini di cuore che sanno sacrificarsi e
proteggere i deboli.
www.ibuonicuginieditori.itibuonicugini@libero.it
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